In occasione dell’esame definitivo da parte dei Vescovi, ha fatto scalpore sulla stampa solamente la decisione di cambiare una parola nel Padre Nostro per rendere più esattamente il senso del testo originale greco e latino, ma le novità che verranno presentate e spiegate ai fedeli saranno parecchie. Si tratterà quindi di riprendere e sviluppare la riforma liturgica avviata dal Concilio Vaticano II nel 1965: un grande impegno anche per la diocesi di Imola, per i suoi singoli membri e per le comunità nelle quali si articola. A tale impegno converrà prepararsi tutti, fin da ora, precisandone i modi, i momenti, i luoghi. Questa almeno è la mia proposta, che intendo presentare ai Consigli Pastorale e Presbiterale. Se noi uomini non sappiamo che cosa domandare a Dio nella preghiera ma abbiamo bisogno dell’intervento dello Spirito Santo (lo afferma san Paolo nella lettera ai Romani 8,26), dobbiamo riconoscere che lungo il processo di revisione del Messale Romano è stata sperimentata la sua assistenza attiva, affettuosa, liberante. La settantaduesima assemblea dei Vescovi italiani si è svolta in un clima di preghiera, nell’ascolto reciproco e nel dibattito: con il medesimo stile si dovranno organizzare gli incontri di verifica della riforma liturgica in Diocesi, toccando soltanto in seconda battuta i temi pratici del numero delle Messe e del ruolo dei cantori durante le celebrazioni.

Tommaso Ghirelli – vescovo