Il nome di Reparata compare per la prima volta nel “Martirologio di Beda”. La passione della santa ebbe subito molte recensioni, che ci sono pervenute da diverse zone dell’Occidente. La devozione si diffonde in Italia in maniera particolare a Firenze, Atri, Napoli e Chieti. Secondo il “Martirologio Romano” il martirio di Reparata avvenne a Cesarea di Palestina sotto l’imperatore Decio. La donna si rifiutò di sacrificare agli idoli e fu così sottoposta a diverse specie di torture, sino a che fu martirizzata con un colpo di clava: la sua anima uscì dal corpo e salì al cielo sotto forma di colomba. Rappresentata in poche ma importantissime opere, realizzate da autori tra i quali citiamo Arnolfo di Cambio, Andrea Pisano e Domenico Passignano.
Ne facciamo memoria con l’immagine di una tela tardo cinquecentesca di ambito locale, collocata sull’altare della cappella a lei dedicata nella chiesa di Sant’Agostino di Imola.