Veglia delle Palme, Giornata mondiale della Gioventù – cattedrale di Imola
Carissimi giovani, la scelta della Domenica delle Palme come data per la Giornata mondiale della gioventù, da celebrare in ogni diocesi, è dovuta ad un ‘precedente’ che troviamo nei Vangeli. Infatti, quando Gesù fece il suo ingresso trionfale a Gerusalemme, per la festa della Pasqua ebraica, i ragazzi furono i più entusiasti, i più capaci di esprimere l’esultanza spontanea del popolo, dei semplici. Il ‘tifo da stadio’ che essi fecero mise in agitazione l’intera città, suscitò scalpore nei pellegrini giunti da ogni parte della Terra Santa e disapprovazione da parte dei capi del popolo. Come sapete, Gesù prese le difese dei ragazzi, uscendo in quella stupenda frase: «Se tacessero loro, griderebbero le pietre». Gerusalemme non poteva ignorare che stavano compiendosi le profezie, che giungeva a lei il suo re, per liberarla non tanto dai Romani quanto da ogni genere di oppressione, prima di tutto spirituale.
Tra questa sera e domani, la stessa scena si è ripetuta e si ripeterà pressoché in tutte le parti del mondo e dovunque la sua efficacia dipenderà soprattutto dai ragazzi e dai giovani. Sono certo che i ragazzi di oggi non sono meno bravi di quelli di allora e vi do atto di avercela messa tutta, da parte vostra, anche se non tutti vedono bene il vostro entusiasmo per Gesù Cristo. Oserei dire che può capitare che tra voi ci siano alcuni un po’ reticenti, un po’ perplessi. Ebbene, almeno questa volta lasciatevi andare, non temete di esagerare con Gesù, perché egli viene come mite re di pace, non come guerriero minaccioso; viene nel nome del Signore, non nel nome di uno stato né di un’ideologia. Viene non ad imporre delle regole secondo il suo arbitrio, ma ad immolarsi per tutti, a liberarci dalla complicità con questo mondo di peccato, perché possiamo rinascere come uomini nuovi.
Voi dunque in questo momento siete gli interpreti del sentimento profondo del nostro popolo; e Gesù vuole che siate lasciati liberi di esprimere ciò che, nel vostro entusiasmo spontaneo, intuite meglio degli adulti.
«Il cristiano autentico non è mai triste ‘ vi ha scritto BenedettoXVI nel messaggio per questa 24ª Giornata mondiale ‘ anche se si trova a dovere affrontare prove di vario genere, perché la presenza di Gesù è il segreto della sua gioia e della sua pace». Un cenno alle prove che state attraversando e che vi attendono va fatto, perché siate premuniti e fortificati. Da una parte, vi si mettono a disposizione molti mezzi, dall’altra, non vi si aiuta a realizzare i vostri sogni. Non vi si chiedono sacrifici, ma vi si tarpano le ali. Come consumatori, venite blanditi; come costruttori della casa comune, venite trascurati o addirittura ingannati. Gesù invece vi propone verità ardue, fuori moda e vi esorta a passare per la porta stretta. Seguiamolo insieme!
Cristo conta su di voi, cari giovani. Anch’io conto su di voi, in riferimento soprattutto al Sinodo diocesano, il ‘vostro’ sinodo, perché siete voi i più adatti a recepirne le istanze e a dare un contributo innovativo. Non siate svogliati né scettici, credete nelle vostre possibilità e assumetevi l’impegno che vi compete, senza esitazioni né rinvii. Quello della Pasqua è un appuntamento che non potete perdere, perciò partecipate con profondo raccoglimento alla liturgia della Settimana Santa, gustate la successiva settimana di Pasqua ed entrate poi pienamente nella consultazione sinodale, facendovi carico delle vostre parrocchie, dei vostri gruppi, dei nuovi arrivati, del vostro e nostro futuro. Chi aspetta che siano gli altri a fare per lui, non cresce. Noi invece ‘ e soprattutto voi ‘ vogliamo crescere, perché «abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente» (1 Tm 4,10).