Il frate imolese, custode del Sacro Convento, ha assegnato la Lampada della Pace alla cancelliera tedesca

C’è un filo rosso che collega i due governi di Germania e Italia. È un prete, o meglio, un frate imolese. Sabato 12 maggio padre Mauro Gambetti, custode del Sacro convento di Assisi, ha accolto la cancelliera Angela Merkel e il presidente del consiglio Paolo Gentiloni nella città di san Francesco.
L’occasione? La consegna della Lampada della Pace alla cancelliera tedesca per la sua opera a favore della pacifica convivenza tra i popoli. Il dono dei frati di Assisi simboleggia il desiderio di pace e di luce che ogni uomo dovrebbe conservare all’interno di se stesso. «Questa lampada è la luce che promana dalla tomba e dalla testimonianza di san Francesco – ha spiegato il custode Gambetti – una luce che trasmette energia vitale e speranza». Nel 2016 il premio era stato assegnato a Juan Manuel Santos, premio Nobel per la pace e presidente della Colombia. Lo stesso Santos ha consegnato la Lampada alla Merkel che ha poi promesso – attraverso una lectio gradita da tutto il pubblico presente, tra cui anche 300 ragazzi accorsi da 37 paesi differenti – un impegno diffuso per superare la questione migranti.
Prima delle parole della cancelliera ha tenuto il suo intervento padre Gambetti, insistendo su come si debba «chiamare a raccolta le forze civili d’Europa» e di «convocare persone e governi capaci di rinunciare a interessi particolaristici, privilegi e miopi esercizi di sovranità per delineare una situazione che sappia valorizzare le differenze e perseguire un destino di pace e di sviluppo».
Padre Gambetti ha concluso l’intervento sottolineando le grandi sfide che sono davanti a noi: la globalizzazione dei mercati, il “grido della terra”, le disuguaglianze economiche, le migrazioni e la xenofobia. In fondo un po’ di “povertà francescana” non guasterebbe anche a chi è a capo delle grandi nazioni ed è chiamato a fare scelte decisive per il mondo intero.