Mentre la festa di Pentecoste, come del resto la Pasqua, è più antica del cristianesimo, che l’ha ereditata dal popolo ebraico, il modo di celebrarla è cambiato anche ultimamente; perciò non disponiamo in questo caso delle risorse della tradizione, ma della freschezza (necessariamente un poco elitaria) dei Movimenti ecclesiali. Essi sono un segno dei tempi, una benedizione elargita a questo nostro tempo.
Non esistono più la novena, né l’Ottava di Pentecoste; non esistono sagre né usanze popolari (tranne a Castel Bolognese e Dozza); non vengono confezionati appositi dolci né vengono dispensati regali particolari, neppure in occasione delle Cresime, che rappresentano in certo modo la “personalizzazione” dell’evento da cui la Chiesa trae il suo inizio ufficiale. Nella Cattedrale di Imola però si celebra da alcuni anni con particolare impegno la Veglia di Pentecoste, per iniziativa di vari gruppi ecclesiali: il Rinnovamento nello Spirito, il Movimento dei Focolari, la Fraternità di Comunione e Liberazione, la Comunità Missionaria di Villa Regia, il GIMIT, l’Apostolato della Preghiera, il Movimento lavoratori di Azione Cattolica, ai quali si è aggiunto quest’anno un gruppo parrocchiale di Conselice. Partecipano alla preparazione, che inizia fin dal mese di ottobre, anche alcune comunità di Consacrate. La peculiarità dell’iniziativa consiste nella forma stessa della preparazione, che è fatta collegialmente dai rappresentanti di tutti i gruppi nominati, rinnovando ogni volta il tema e lo schema. Quest’anno il tema è “I frutti dello Spirito”: ne sono stati presentati nove, abbinandone alcuni, nel corso di “veglie minori” che si sono svolte in varie chiese parrocchiali durante le settimane del Tempo Pasquale.
Ora tutto è pronto per la “grande veglia” di sabato prossimo, 3 giugno, inizio alle 21 e conclusione alle 22,30. I più volenterosi, a turno, la proseguiranno fino al mattino, quando alle 6,30 verranno celebrate le Lodi in canto. Lancio una provocazione, con una domanda: saranno presenti anche i canonici della Cattedrale, i quali per statuto hanno l’incarico di dare voce alla preghiera della Chiesa locale secondo le ore dell’Ufficio Divino? Durante la veglia viene fatta anche una raccolta in denaro, per contribuire ad un’opera di carità: quest’anno è stato proposto di contribuire alla realizzazione di alcune abitazioni a canone ridotto, per le nuove famiglie.
Lo Spirito ci stupirà: ovviamente, se sapremo essere attenti ai suoi segni. Così, la Pasqua lascerà un’impronta profonda e duratura nella vita della nostra gente.