Ordinazione presbiterale di fra’ Riccardo Battiloro – cattedrale di Imola

La diocesi di Imola gode oggi di una grazia della quale rimarrà grata al Terzo Ordine Regolare francescano: un giovane frate che riceve, attraverso l’imposizione delle mani, la partecipazione al sacerdozio ministeriale di Gesù Cristo. Si prolunga nel tempo il dono che Francesco fece a questa Chiesa con la sua predicazione, dopo averne chiesto umilmente al vescovo l’autorizzazione, come la lapide posta qui di fronte, sulla facciata dell’episcopio, opportunamente mi ricorda. Ora in particolare il vescovo è onorato e lieto di accogliere fra’ Riccardo Battiloro nel presbiterio diocesano, che lo coadiuva nel servizio al popolo di Dio.

Prendo direttamente dal Pontificale Romano una bella esortazione, che rivolgo a te, fra’ Riccardo, ma anche ad ogni altro membro del presbiterio: «Sia dunque nutrimento al popolo di Dio la tua dottrina, gioia e sostegno ai fedeli il profumo della tua vita, perché con la parola e l’esempio tu edifichi la casa di Dio, che è la Chiesa».

Anzitutto ti esorto a far sì che lo studio, al quale ti sei particolarmente dedicato, venga da te valorizzato nel ministero per nutrire gli altri, non per sovralimentare te stesso e il tuo Ordine. La gente non sia presa tanto da ammirazione per le tue virtù, quanto attirata a Cristo dal profumo della tua vita di consacrato. Noi infatti siamo – scriveva san Paolo – il profumo di Cristo nel mondo. Lo sarai però nella misura in cui coltiverai la vita spirituale, attraverso una fedeltà non formale ma sostanziale alla Regola del tuo Ordine.

Tu condividi, caro fra’ Riccardo, la vocazione specifica del santo padre Francesco a riparare la casa del Signore, che va in rovina. Sei ben consapevole – con tutti i destinatari del messaggio programmatico di papa Francesco – che il bisogno di riforma è quanto mai presente nella Chiesa e in particolare nel clero, tanto secolare quanto regolare. Sii dunque un costruttore sapiente e perseverante, che non corre dietro alla popolarità e al successo immediato: un costruttore che stia in mezzo ai giovani, non pensando al numero, ma alla solidità, «unicamente intento a piacere a Dio e non a se stesso» (Pontificale Romano).

Ti raccomando poi, con papa Francesco, di tenerti lontano dalla mondanità, che insidia specialmente il giovane clero. Ti saranno di aiuto in questo i confratelli anziani, dai quali sarai contento di imparare, che sosterrai nei loro acciacchi e compatirai nei loro limiti, valorizzando in pieno la vita comunitaria.

Permettimi infine di auspicare che tu,approfittando della presenza in un santuario mariano, riesca a dedicare parecchio tempo al confessionale e alla direzione spirituale, in modo che tanto i giovani quanto gli adulti in qualunque ora del giorno, varcando la soglia della basilica, trovino un frate ad attenderli, intento a pregare per quanti la Madonna chiama a sé per condurli a Gesù. Metti quindi nelle sue mani, più che nelle mie, le promesse che ora ti chiedo di assumere in modo che, affidandole a lei, tu sia certo di poter sempre contare sul suo materno aiuto. Amen.