Nato a Wadovice, in Polonia, è il primo papa slavo e il primo papa non italiano dai tempi di Adriano VI. Il 13 maggio 1981, in Piazza San Pietro, anniversario della prima apparizione della Madonna di Fatima, fu ferito gravemente con un colpo di pistola dal turco Alì Agca. Molto importanti sono le sue encicliche, tra le quali: la Redemptor hominis, laDives in misericordia, la Laborem exercens, la Veritatis splendor e l’Evangelium vitae. Dialogo interreligioso ed ecumenico, difesa della pace, e della dignità dell’uomo sono impegni quotidiani del suo ministero apostolico e pastorale. Dai suoi numerosi viaggi nei cinque continenti emerge la sua passione per il Vangelo e per la libertà dei popoli; liturgie imponenti, l’incontro di Assisi con i leader religiosi di tutto il mondo, le preghiere al Muro del pianto di Gerusalemme: in questo modo Wojtyla traghetta l’umanità nel terzo millennio. Beato dal 1° maggio 2011, è santo dal 27 aprile 2014.
Ne facciamo memoria con questo intenso busto in bronzo dorato (1999/2000; gli altri quattro sono nelle basiliche vaticane) di Enrico Manfrini nella raccolta del Museo Diocesano di Imola.