Gertrude all’età di cinque anni venne affidata alle monache di Helfta, con le quali trascorse il resto della sua vita. Educata nella scuola dell’abbazia, presto rivelò un’intelligenza fuori dal comune. A 26 anni ebbe una visione nella quale si trovò di fronte a una siepe di spine: il Signore la sollevò e la depose dalla sua parte. Alla base delle sue esperienze mistiche vi sono le celebrazioni liturgiche, mentre il linguaggio evidenzia una forte impronta biblica. La misericordia di Cristo la trasporta nella sua divinità al punto che, come Maria, ella si sente sposa e madre di Gesù.Vivendo costantemente alla presenza di Dio, vede sempre Gesù, il Dio fatto uomo, il Salvatore con il cuore squarciato e vive nella disponibilità a patire ciò che ancora manca alla passione di Cristo. Gertrude è a tutti gli effetti una delle più grandi mistiche cristiane. Muore nel 1301 o 1302.
Ne facciamo memoria con l’immagine di un bel dipinto di Antonio Belloni (Forlì, 1720-1790) in Santa Maria in Regola, che la raffigura (a destra) insieme alla Madonna con Gesù Bambino e a Santa Francesca Romana.