La mattina del 9 dicembre 1531, mentre sta attraversando la collina del Tepeyac per raggiungere la città di Guadalupe, l’indio Juan Diego ha la visione di una donna che lo chiama per nome con tenerezza e gli ordina di recarsi dal vescovo a riferirgli che desidera le si eriga un tempio ai piedi del colle. L’attenzione si concentra tutta sulla straordinaria e bellissima icona guadalupana, rimasta inspiegabilmente intatta nei secoli. La scoperta più sconvolgente è quella fatta da una commissione di scienziati: la presenza di un gruppo di 13 persone riflesse nelle pupille della Vergine (lo stesso Juan Diego, con il vescovo e altri ignoti personaggi). Con gli oltre venti milioni di pellegrini che lo visitano ogni anno, il santuario di Nostra Signora di Guadalupe, in Messico, è il più frequentato e amato di tutto il Centro e Sud America. La basilica ove attualmente si conserva l’immagine miracolosa è stata inaugurata nel 1976, nel 1979 è stata visitata dal Giovanni Paolo II che, nel 1990, ha proclamato beato il veggente Juan Diego, santo nel 2002.
Ne facciamo memoria con il dipinto del 1773 di Antonio Crespi (Bologna, 1704-1781) nella chiesa di San Giacomo Maggiore del Carmine di Imola.