Nacque a Ravenna nel 1007, ultimo di una famiglia numerosa, orfano di padre, ebbe come riferimento educativo il fratello maggiore Damiano, da cui deriva probabilmente l’appellativo “Damiani”. Dopo aver studiato a Ravenna, Faenza, Padova e insegnato all’università di Parma, entrò nel monastero camaldolese di Fonte Avellana. Nel 1057 il Papa lo chiamò a Roma in un momento in cui la Chiesa era dilaniata da discordie, scismi e simonìa. Nominato vescovo di Ostia e poi creato cardinale, aiutò i sei papi che si succedettero a svolgere un’opera moralizzatrice della chiesa, grazie anche all’aiuto dell’abate di San Paolo Fuori le Mura, Ildebrando, che divenne poi papa Gregorio VII. Pier Damiani fu anche delegato pontificio in Germania, Francia e nell’Italia settentrionale. Morì a Faenza nel 1072 e fu proclamato dottore della Chiesa da papa Leone XII nel 1828.
Ne facciamo memoria con l’immagine di un’incisione ottocentesca del faentino Vincenzo Marabini, che lo vede raffigurato insieme ad altri santi e beati “faentini”, parte della raccolta di mons. Pompignoli, oggi al Museo Diocesano di Imola.