L’azienda imolese ha consegnato direttamente a suor Daniela Bonello, da 35 anni nella missione brasiliana, le risorse per il 2019
Formazione, assistenza sanitaria, adozioni a distanza. Superano i 50mila euro i contributi raccolti in questi anni dai dipendenti dell’azienda imolese Sacmi nell’ambito dei tradizionali pranzi solidali, un’iniziativa che, con l’ultima edizione, compie 18 anni. All’ultimo evento organizzato hanno partecipato più di 330 persone.
A garanzia che tutto il denaro raccolto arrivi a destinazione la consegna avviene sempre in modo diretto, agli operatori sul campo che dedicano la loro vita al sostegno di persone in difficoltà.
Le risorse per il 2019 sono state consegnate dal presidente e dal vicepresidente di Sacmi, durante un recente viaggio di lavoro in Brasile, direttamente nelle mani di suor Daniela Bonello (nella foto), da 35 anni colonna portante della missione di São Bernardo nel Paese sudamericano che ha visto concretizzarsi, grazie al proficuo e costante supporto della comunità imolese, numerosi progetti di sostegno alla comunità locale.
«È un momento significativo per riaffermare i valori condivisi in azienda, questa autonoma iniziativa da parte dei dipendenti è tanto più significativa se si pensa alla qualità dei progetti sostenuti. Grazie a queste risorse, ci sono persone alle quali è stato restituito un futuro, e questo deve essere motivo di orgoglio per tutta la nostra grande famiglia Sacmi» ha sottolineato il presidente Paolo Mongardi.
Nel 2001 le prime adozioni a Gassa Chare in Etiopia, nella missione gestita dai frati cappuccini di Imola, dove già l’anno precedente era stata realizzata l’unica scuola materna. Dal 2003 cominciano le adozioni a distanza in Brasile. Nel 2005, la solidarietà Sacmi va in Bolivia, con la missione di Santa Cruz attraverso la parrocchia di Croce in Campo di Imola.
«Grazie al costante e sempre generoso contributo di tanti colleghi e al prezioso lavoro dei volontari – osserva il comitato organizzatore dell’iniziativa – negli anni si sono potuti sostenere con continuità specifici percorsi di supporto destinati a famiglie e bambini in difficoltà». Almaz, Emanuel, Meaza Abebe, in Etiopia, e poi Rosa, Jesus, Maria Eduarda in Bolivia, e ancora Joao Pedro e i suoi 4 fratelli, in Brasile, la mamma Albani e i suoi due figli, Brendo e Breno. E, da quest’anno, la storia della piccola Yohana e dei suoi cinque fratellini, Emily, Gustavo, Ryan, Samuel e Davi. Questi i nomi di alcuni bambini e delle loro famiglie che, grazie al sostegno ricevuto, possono oggi guardare con fiducia al futuro. Altri nomi, altre storie, si aggiungeranno presto a questo elenco per continuare gesti di solidarietà che fanno tanto bene a molte realtà legate al territorio imolese.
Dopo il successo dell’ultima iniziativa, tutto è già pronto per la diciannovesima edizione della maratona di solidarietà, «nell’idea – ricorda il comitato organizzatore – di migliorare sempre la qualità del nostro supporto, di aiutare sempre più persone possibili, senza dimenticare il valore aggiunto del fare insieme, stare insieme per condividere un bel progetto».