Ciascuno di noi è chiamato a scorgere l’opera di Dio per poter aderire a Lui. La vocazione è il mistero immenso di questo dialogo tra Dio e l’uomo. La vocazione è qualcosa di sacro e accompagnare delle persone in questo aspetto fondamentale della vita non può essere una tecnica o un’abilità personale.
Noi non sappiamo cosa Dio vuol fare nella loro vita. Un modo concreto per accompagnare chi desidera compiere questo cammino è proporre una vita insieme: accoglierli in una casa, fatta di orari, di vita comune, di compiti… offrire loro una proposta chiara di cammino, dove ognuno può verificare se la propria vita fiorisce e diventa più vera. Poi è necessario imparare ad ascoltare. A volte ci può essere la tentazione di sovrapporsi al cammino dei seminaristi, magari per togliere loro una fatica e farli camminare più in fretta. Mentre i passi del cammino rimangono passi personali, anche se vissuti insieme. Il compito di chi guida è servire l’iniziativa di Dio nella loro vita, che è sempre un’iniziativa misteriosa, incontro di due libertà. Aiutare un ragazzo a capire se la sua vocazione è al sacerdozio o ad altro è un aiuto perché lui possa liberamente rispondere a Dio. E la felicità della vita non è nel fare il prete o nel non farlo, ma nel fare quello che ha pensato Dio.
Accompagnare i ragazzi nella vocazione è un’esperienza affascinante e vertiginosa, che riempie di timore e gratitudine. È entrare in un territorio santo, in cui si può stare solo in ginocchio. La vocazione non è innanzitutto una forma (fare il prete o sposarsi), ma la chiamata a vivere oggi la vita per Cristo, dentro la sua Chiesa. È una scoperta decisiva, che toglie la paura e vince la solitudine, ma è una scoperta impossibile senza l’incontro con dei padri, testimoni nella nostra vita della grande paternità di Dio. Quando un ragazzo scopre che la vocazione non è solo la scelta di una forma, ma il rapporto permanente con Dio che mi interpella, che mi chiama ad un compito nel suo Disegno, allora la vita acquista un gusto infinito.
Ogni istante, ogni prova, ogni incontro, tutto è pieno di significato, perché parte del grande dialogo. Accompagnare una persona non è una tecnica, ma è l’avventura – e il rischio – di camminare con lui verso il Destino, e questa avventura la si può vivere solo se si ha una casa da cui partire.

Monsignor Giovanni Mosciatti,
Vescovo della Diocesi di Imola