Puntuale come tutti gli anni torna, il 17 gennaio, la festa di sant’Antonio Abate.
Durante il corso dei secoli la figura del santo, nato in Egitto nel III secolo d.C., è diventato un mito popolare a tal punto che, specie nelle località di campagna, ci si trova a festeggiare il famoso eremita. Nell’iconografia tradizionale viene rappresentato insieme ad un maiale ed è considerato il protettore di tutti coloro che hanno a che fare con la lavorazione di questo animale. Inoltre è anche patrono dei pompieri perché, sempre secondo la tradizione, guariva da quel fuoco metaforico che era l’herpes zoster.
Gli appuntamenti in diocesi. Come detto sono le parrocchie rurali quelle più legate alla tradizionale festa di sant’Antonio. Già nella giornata di giovedì 16 gennaio nella parrocchia di Borello i sacerdoti hanno benedettole case per la tradizionale “benedizione di sant’Antonio”.
«Con questo rito, vogliamo continuare ad affidare al Signore, per intercessione del santo, le nostre famiglie – scrivono dalla parrocchia – ed in particolare le nostre attività legate alla campagna e i nostri animali».
Nella parrocchia di Sasso Morelli (dove il santo è anche patrono del paese) i giorni di festa sono ben tre. Si comincia venerdì 17 con la messa alle 20 presieduta da monsignor Francesco Cavina. Il giorno successivo messa alle 19.30 e alle 20 gran buffet di sant’Antonio: saranno esposti attrezzi agricoli di Raffaele Costa e con musica e fisarmonica si farà festa. Infine domenica 19 la benedizione alle stalle e agli animali.
Tra Ortodonico e Casola Canina il 18 gennaio vengono benedetti il canile e il gattile e poi le stalle. Domenica 19 gennaio, Ortodonico messa alle 9.15. A Casola Canina alle 11.10 celebrazione della messa solenne presieduta dal vescovo monsignor Giovanni Mosciatti. In seguito distribuzione del pane benedetto e aperitivo in fraternità con i saluti. Alle 15.30 santo rosario e benedizione eucaristica. La sera, sempre a Ortodonico, alle 20.30 commedia dialettale dal titolo “E Diretor dla Scola” della compagnia locale.
A Gallisterna il ritrovo è alle 10 di domenica 19 gennaio per la santa messa e la benedizione del pane. Si continua alle 14.30 con il santo rosario, la benedizione degli animali, e festa insieme con vin brulé, dolci, e lotteria. Chi volesse contribuire con qualche premio, si può rivolgere a don Gabriele Tondini.
Nella stessa giornata fa festa anche la Casa d’accoglienza di Castel Bolognese (via Biancanigo 1630) facendo festa “secondo l’usanza della nostra terra: trasformiamo il ’miglior amico dell’uomo’ in salsicce, costoline, ciccioli… cotti e cucinati secondo la tradizione” fanno sapere gli organizzatori. L’inizio è previsto alle 12 per mangiare e bere quel che c’è, finché ce n’è.
A Casola Valsenio al termine delle sante messe di sabato e domenica verranno distribuiti il pane e i ciambellini benedetti. Domenica 19 alle 14.15 la tradizionale benedizione degli animali e al termine festa per tutto il pomeriggio. Sfrappole, cioccolata e vin brulè da mangiare, musica del corpo bandistico Venturi e animazione per tutti i bambini saranno i protagonisti della giornata.