Carissimi fratelli e sorelle nel Signore, Vi scrivo, in questi giorni che si sono davvero fatti difficili, per dirVi di nuovo che il Signore non ci abbandona e che da questo tempo strano potremo uscire tutti più umani e consapevoli, confidando nel Signore, imparando ad aiutarci a vicenda e facendoci carico responsabilmente del bene comune. La speranza per i cristiani non è l’ottimismo. È la grande certezza che quella cosa andrà a finire bene perché ha un senso, perché c’è il Signore che ci ama e che ha dato tutto se stesso perché noi avessimo la vita e l’avessimo in abbondanza. Ma, soprattutto, scrivo per dire un grazie grande, a tutti, medici, infermieri, operatori sanitari, cappellani, volontari, per la dedizione senza limiti di tempo con cui si stanno dedicando a chi si è ammalato: il Vostro lavoro ci sta aiutando tutti a capire meglio che non siamo chiamati a vivere soltanto per noi stessi, ma che, con l’impegno generoso e competente di ciascuno, la vita di tutti può essere accolta, tutelata e custodita. Ai malati, dico solo che Vi sono vicino e che ogni giorno celebro l’Eucaristia per Voi e per i Vostri cari. Quest’anno non potrò passare da tutti voi, negli ospedali, ma porto nel cuore ciascuno di voi ricordandovi al Signore. Mi hanno mandato una piccola preghiera da dire insieme – anche senza poterci incontrare di persona – ci può aiutare ad essere meno distanti e soprattutto a mettere, con fiducia grande, la nostra vita nelle mani del Signore. “Dio della vita e della gioia,/ascolta la nostra povera preghiera/in questo tempo difficile./Dona conforto e guarigione ai malati,/sostegno ai loro familiari,/forza, conoscenza e intelletto d’amore a chi li cura./Fa’ che impariamo a fuggire cose, pensieri e parole vane,/ad accogliere chi è povero, fragile o malato,/a non dar pena a nessuno,/a dare gioia a tutti./Maria, Madre di Misericordia,/intercedi per noi presso il Tuo Figlio/e invoca che siamo liberati/da questo male che incombe./Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio:/non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,/e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.” Amen.

X Giovanni Mosciatti, vescovo