Caterina non va a scuola, mentre i suoi genitori la vogliono sposa già a 12 anni: lei rifiuta sempre. La sua cella di terziaria domenicana diviene cenacolo di artisti e di dotti, di religiosi, che saranno chiamati “Caterinati”.Pur avendo imparato a leggere e a scrivere, la maggior parte dei suoi messaggi è dettata: tramite essi parla a papi e re, donne di casa, regine come pure ai detenuti. Ambasciatrice dei fiorentini ad Avignone presso Gregorio XI per una missione di pace andata fallita. Tuttavia il papa ritorna ugualmente a Roma nel 1377. A Roma, chiamata da Urbano VI dopo la ribellione di una parte dei cardinali che dà inizio allo scisma di Occidente, si ammala e muore a 33 anni. Canonizzata nel 1461 da Pio II Piccolomini, nel 1939 Pio XII la dichiarerà patrona d’Italia insieme a Francesco d’Assisi.
Ne facciamo memoria con questa qualitativa copia autonoma, eseguita – a giudicare dal supporto – probabilmente già nel corso del XIX secolo, della piccola Santa Caterina da Siena su tavola di Carlo Dolci, custodita presso la Dulwich College Picture Gallery di Londra. Si trova nella Chiesa di San Giacomo Maggiore del Carmine di Imola.
MV