Ingresso Madonna del Piratello in Cattedrale
Domenica 9 Maggio 2021

Carissimi,
l’antico rito della Chiesa invitava, con sollecitudine materna, a pregare affinché il Creatore benedicesse le campagne, perché il duro lavoro nei campi non andasse distrutto e desse i frutti necessari al corpo e allo spirito. Con le Rogazioni (dal latino rogare, chiedere), elevate a Dio, per intercessione di Maria, si è desiderato sempre domandare al Signore aiuto e protezione.
I nostri padri hanno sempre pregato Dio affinché respinga le nostre piaghe, ci difenda dalle malattie, dalla grandine, dalla siccità, dal fuoco, dai nemici e ci doni delle belle stagioni. Perché la nostra terra sia fertile, affinché possiamo avere pace e tranquillità ottenendo il perdono dei nostri peccati.
Oggi, in questo periodo così drammatico, di fronte alla malattia che colpisce sempre più da vicino e alle difficoltà anche economiche, affiorano dal fondo di noi stessi domande profonde. Quante volte, di fronte ad esse, può dominare in noi la paura! La paura del nulla. La paura che, in fondo, niente valga la pena, perché tutto finisce. Ed anche oggi viviamo un maggiore senso di fragilità, il dilagare dell’incertezza e dell’ansia, segni che stanno a indicare, come il dramma non si è esaurito ma è ancora vivo tra noi. Tutti ci auguriamo che le cose si risolvano quanto prima, però questa situazione che ha coinvolto così profondamente la vita delle persone, del mondo intero, ha però portato a galla una profonda domanda di speranza. Questa ci libera dal nostro sguardo parziale, per aprirci a qualcosa d’altro: ci rende più attenti e aperti a ciò che accade. Ma è una lotta lasciare entrare questa domanda, è una lotta non estrometterla dalle nostre giornate.
Noi non abbiamo solo bisogno di assistenza e di cure mediche, abbiamo anche bisogno di qualcosa che ci permetta di guardare alla sofferenza e alla morte senza crollare davanti ad esse. Quando la fatica sembra vincere, quel che aiuta è avere qualcuno, un amico al nostro fianco, una voce sicura. Anche nella circostanza della pandemia che stiamo attraversando abbiamo bisogno di rintracciare quella presenza e quella voce, che non ci toglie la fatica, ma ci permette di viverla lietamente, con speranza.
Anche quest’anno la Madonna del Piratello è tra noi, in un momento di tanta sofferenza provocata dalla pandemia, dai lutti e dall’impossibilità di stare vicini alle persone care. Vogliamo stare insieme a Maria, donna della speranza, che crede nell’adempimento della promessa.
Maria è la sorgente continua della speranza. “Sei di speranza fontana vivace” scrive Dante nel grande inno del XXXIII del Paradiso. Senza speranza, infatti, non esiste possibilità di vita. Tra i mortali Tu sei di speranza fontana vivace. La figura della Madonna è proprio la figura della speranza, la certezza che dentro anche i drammi del nostro tempo Lei è la sorgente di acqua che si sente, che va giorno e notte, notte e giorno.
Questi giorni allora saranno per tutti un’occasione di stare davanti a Maria, pregando, domandando, supplicando, riconoscendo che il Signore, proprio ora, ci viene incontro in mezzo alla tempesta delle circostanze e delle nostre angosce, rinnova il dono della sua presenza amica e sconfigge la nostra fragilità piena di timore. Chiediamo anche l’intercessione di S. Giovanni Paolo II che esattamente 35 anni fa, proprio oggi, ha visitato la nostra città, domandando la grazia alla Madonna del Piratello perché la fiducia e la speranza, la solidarietà e l’amicizia umana facciano crescere una coscienza sempre più matura della grandezza del dono della fede che abbiamo ricevuto. Che testimonianza grande di amore a Maria è stato il nostro carissimo S. Giovanni Paolo II!

Davvero, in questo tempo così difficile Tu o Maria, sei di speranza fontana vivace.

Mons. Giovanni Mosciatti,
vescovo