Le Pie Operaie di San Giuseppe si ritirano da Casalfiumanese. In un messaggio scritto dalla superiora generale madre Luigina Lacancellera e letto nel corso della messa odierna, la congregazione ha annunciato che lascerà il comune della vallata del Santerno dopo 52 anni di presenza.
Ecco il messaggio scritto dalla superiora ai fedeli della parrocchia:

Carissimi fedeli,
Rendiamo grazie al Signore perché è buono. Eterna è la sua Misericordia.
Lasciamo Casalfiumanese con molto dispiacere, soprattutto per la stima e l’affetto che la comunità parrocchiale ha da sempre dimostrato nei confronti delle nostre suore, che lasciano un segno incancellabile nel cuore di tante persone, dopo 52 anni di dedicata presenza.
Affetto che ricopre anche alcune recenti incomprensioni che affidiamo al Dio che ha donato la vita per noi. Nell’annunciarvi la “sofferta” decisione, la Congregazione delle suore Pie Operaie di san Giuseppe da una parte riconosce l’impossibilità di garantire la presenza delle suore a causa di diversi fattori, quali la mancanza di vocazioni, la riorganizzazione delle comunità e delle opere. Dall’altra esprime sentimenti di riconoscenza alla comunità per la fattiva collaborazione e le profonde esperienze vissute in tanti anni nella parrocchia di San Gregorio Magno in Casalfiumanese accanto all’amatissimo don Antonello.
Affidiamo al Signore tutte le religiose della Congregazione delle suore Pie Operaie di San Giuseppe e preghiamo affinché continuino la loro missione, secondo la volontà di Dio, nello spirito di san Francesco, mentre assicuriamo la nostra preghiera per tutti voi che ci avete amato anche in questo periodo dell’emergenza sanitaria di quest’anno.
Esprimiamo tutta la nostra riconoscenza e gratitudine, oltre che la stima per il sacrificio a cui sono sottoposte e l’umiltà da loro richiesta in questa situazione, non solo a suor Davidica e suor Emerenziana, ma a tutta la congregazione, ricordando anche le suore che le hanno precedute. Grazie di cuore.
Con grande affetto vi abbraccio in un solo abbraccio
Madre Luigina Lacancellera, 
superiora generale