La fondazione di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che soffre” invita la cittadinanza imolese a tre giornate di preghiera per i cristiani perseguitati, che avranno luogo a partire da domenica 29 agosto presso la Chiesa del Pio Suffragio in Imola. In questa occasione verrà esposta alla venerazione dei fedeli la statua della Beata Vergine Maria di Batnaya. La località di Batnaya si trova nella piana di Ninive, nel nord dell’Iraq, a circa 24 chilometri dalla città di Mosul. In quest’area vivevano 950 famiglie cattoliche che nell’agosto 2014 vennero travolte dalla invasione del territorio da parte delle milizie islamiste dell’Isis. Due terzi delle abitazioni vennero completamente distrutte o incendiate dai jihadisti. Contemporaneamente, nella Piana di Ninive furono profanate e semidistrutte chiese (oltre 300), cimiteri e monasteri. I libri sacri vennero incendiati, le icone e le statue vandalizzate, spesso decapitate e usate per il tiro al bersaglio. Sulla cima dei campanili le croci vennero sostituite dalla bandiera nera dell’Isis. Solo a partire dal 2017, dopo il ritiro delle milizie islamiste, è stato possibile intraprendere un lento processo di ricostruzione, con l’obiettivo di ridare una casa alle famiglie cristiane sopravvissute e riedificare i luoghi di culto distrutti. Nel febbraio 2017 è stato costituito il Nineveh Reconstruction Committee, che riunisce i capi delle Chiese locali ed è sostenuto dai responsabili per il Medio Oriente della fondazione di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, con lo scopo di mobilitare risorse per la ricostruzione di quanto distrutto nel periodo 2014-2016. Il piano di ricostruzione ha stanziato oltre 300 milioni di euro, consentendo il rientro a casa delle popolazioni sfollate. In questo contesto, nel 2021, sette anni dopo l’ingresso dell’Isis a Mosul, per iniziativa di “Aiuto alla Chiesa che Soffre” sono stati recuperati i frammenti della statua semidistrutta della Beata Vergine Maria Incoronata, venerata nella Chiesa di Batnaya. I pezzi della statuetta in vetroresina, alta poco più di un metro, sono stati trasportati a Giussano, in provincia di Monza e Brianza, e affidati alle sapienti mani dell’artigiano restauratore Franco Elli (con l’aiuto di Aurelio Villa e Fiorino Sironi), che le hanno restituito dignità ma volutamente non hanno cancellato i segni della devastazione: una mano staccata è ora ai piedi della Vergine, che non ha né bocca né naso, sostituiti da uno stucco bianco (nella foto). Sabato 12 e domenica 13 giugno 2021 la Madonna restaurata di Batnaya ha poi iniziato un “itinerario spirituale”, partendo dalle cinque chiese della comunità pastorale di San Paolo a Giussano per raggiungere alcune parrocchie del nord Italia che hanno voluto accoglierla, quale occasione di memoria, di preghiera per i cristiani perseguitati per la loro fede, di richiesta di perdono e di consolidamento dei legami fra le comunità cattoliche italiana e irachena.
Il programma
Domenica 29: ore 10.30 messa
Lunedì e martedì: ore 8.30 messa e santo rosario,
Fino alle 12 la chiesa rimarrà aperta per la preghiera personale