Spagnolo di origine, ma probabilmente nato a Roma, Damaso divenne papa nel 366, dopo la pace costantiniana. Si adoperò affinché la catacombe non cadessero in rovina e non fosse perduta la memoria dei martiri. Man mano che ne rintracciava le tombe, le ornava di poetiche epigrafi di sua composizione. Ma non fu solo archeologo e letterato. Agì con fermezza di fronte al rappresentante del potere civile e commissionò a san Girolamo la traduzione in latino della Bibbia. Morì nel 384.
Ne facciamo memoria con l’immagine del reliquiario a urna (Bottega romana ?, sec. XIX) che ne contiene alcune reliquie ossee, custodito nel capitolo della cattedrale imolese.