Non sono mancati in questi mesi i segni di solidarietà, vicinanza e preghiera nei confronti dei fratelli ucraini, fuggiti dal conflitto esploso a seguito dell’invasione russa. Su tutti, con la guerra cominciata da neanche una settimana, si ricorda il momento in piazza Matteotti a Imola, con gli esponenti del mondo religioso e civile, riuniti in una veglia per la pace. Lo stesso è accaduto in cattedrale il 25 marzo scorso quando, su indicazione del Papa, Russia e Ucraina sono state consacrate al Cuore Immacolato di Maria. Non manca, anche in occasione delle Rogazioni, la preghiera alla Madonna, affinché interceda per la pace. Sabato 28 maggio alle 20.30, all’omaggio a Maria nella cattedrale di San Cassiano, con preghiera ecumenica per la pace, prenderanno parte non solo i cattolici, ma anche tutte le confessioni religiose e, in particolare, il popolo ucraino presente sul territorio. «È un invito rivolto prevalentemente a loro, qualsiasi sia l’appartenenza religiosa» fa sapere l’ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, che ha organizzato l’evento. Don Vasyl Romaniuk, sacerdote ucraino cattolico di rito greco-bizantino, canterà un inno alla Beata Vergine (sarà cura dell’ufficio diocesano preparare la traduzione del canto) Seguirà la lettura del rito della consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. Si concluderà con la preghiera dei fedeli e il Salve Regina.