Di nobili natali, comincia i suoi studi a Barcellona per poi terminarli a Bologna, ove conosce il genovese Sinibaldo Fieschi, che diventerà papa con il nome di Innocenzo IV. Dopo il ritorno a Barcellona è nominato canonico della cattedrale, quando – nel 1222 – si apre in città un convento dell’ordine fondato pochi anni prima da san Domenico. Raimondo lascia il canonicato per farsi domenicano. Nel 1223 aiuta il futuro santo Pietro Nolasco a fondare l’ordine dei Mercedari per il riscatto degli schiavi. A Roma Gregorio IX gli affida il compito di raccogliere e ordinare tutte gli atti emanati dai pontefici in materia dogmatica e disciplinare, rispondendo a quesiti o intervenendo su situazioni specifiche. Raimondo riesce svolgere il compito affidatogli con una completezza mai raggiunti prima. Nel 1234, il Papa gli offre l’arcivescovado di Tarragona, che però rifiuta. Nel 1238 i suoi confratelli lo vogliono generale dell’ordine, ma l’attività intensa in giro per tutta Europa lo sfianca. All’età di settanta anni ritorna ad una vita contemplativa, allo studio, alla formazione dei nuovi predicatori nell’ordine, sino alla morte che lo coglie a Barcellona nel 1275.
Ne facciamo memoria con una acquaforte di Luigi Agricola (Roma, 1759 – 1821) nella raccolta di mons. Alessandro Pompignoli presso il Museo Diocesano di Imola.