Il breviario domenicano, definisce Gundisalvo “illustre specchio dei pellegrini, degli anacoreti e dei predicatori”. Nato da illustre famiglia, fu iniziato al Sacerdozio dall’Arcivescovo di Braga, il quale ben presto gli affidò in cura la chiesa di San Pelagio su Viscella. Desideroso di visitare i luoghi della Terra Santa, recatovisi, vi stette molto tempo. Anacoreta presso Amarante, si mise poi in cammino: bussò alla porta dei Frati Predicatori di Guimares, aderì all’ordine e – finito il noviziato – fu dai superiori mandato di nuovo in Amarante, ove fu instancabile evangelizzatore. Mori consunto dagli anni e dalle fatiche, adagiato sulla paglia, circondato dal suo popolo, accorso a ricevere un’ultima benedizione. Il suo corpo si trova in una cappella cittadina.
Ne facciamo memoria con il dettaglio di dipinto seicentesco (molto rovinato) proveniente dalla chiesa di San Domenico.