Nell’anno XV del regno di Tiberio, Giovanni Battista giunse nel deserto meridionale di Giuda, nei pressi del Mar Morto, dove confluisce il fiume Giordano, a predicare l’avvento del Regno di Dio, esortando alla conversione e amministrando un battesimo di pentimento per il perdono dei peccati.

Anche Gesù, innocente da ogni colpa, volle avvicinarsi per ricevere il Battesimo.
Allora Giovanni lo battezzò e appena uscito dall’acqua, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Gesù poi si ritirò nel deserto per quaranta giorni in meditazione, prima di iniziare la sua vita pubblica, in Galilea.
Il Battesimo costituì, per quanto riguarda l’Occidente, la registrazione ufficiale della nascita di un bambino, negli archivi parrocchiali; attiva nei primi secoli, questa pratica fu poi abbandonata per essere ripresa dal XV secolo, divenendo legge con il Concilio di Trento. In Italia la registrazione negli uffici parrocchiali, funzionò finché non venne istituito l’Ufficio dello ‘stato civile’ da parte del Regno d’Italia.
Ne facciamo memoria con l’immagine del bassorilievo, in terracotta con policromia a freddo, eseguito nel 1852 dal plasticatore lughese Francesco Paolo Bennoli, nel battistero dell’arcipretale di Bagnara di Romagna.
MV