Biagio, ritenuto dalla tradizione vescovo della comunità di Sebaste in Armenia, fu martirizzato intorno al 316, nell’ambito di una persecuzione locale dovuta ai contrasti tra l’occidentale Costantino e l’orientale Licinio. Nell’VIII secolo alcuni armeni portarono le reliquie a Maratea (Potenza), di cui è patrono e dove è sorta una basilica sul Monte San Biagio. Avendo guarito miracolosamente un bimbo, cui si era conficcata una lisca in gola, è invocato come protettore per i mali di quella parte del corpo. A quell’atto risale il rito della “benedizione della gola”, compiuto con due candele incrociate.

Ne facciamo memoria con una grande tela tardo cinquecentesca che lo vede raffigurato insieme alla Madonna in trono col Bambino e a san Girolamo”. Proviene dalla chiesa di Budrio di Cotignola ed è esposta nell’appartamento rosso del Museo Diocesano.

MV