Il nome “Annunciazione” deriva dall’annunzio dell’angelo Gabriele a Maria circa la nascita del Messia.
Il racconto evangelico dell’Annunciazione è stato sempre presente nella comunità cristiana, almeno dal tempo dell’istituzione del Natale, perché i due episodi sono strettamente legati; mentre le origini della festa del 25 marzo, probabilmente, risale al IV secolo in Palestina, dove si celebrava il ricordo dell’Incarnazione e, quindi, della relativa Annunciazione.
Nella festa dell’Annunciazione del Signore si ricorda il momento in cui, nel piccolo borgo di Nazareth, l’angelo Gabriele portò l’annuncio a Maria: “Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù”, e Maria rispose: “Eccomi, sono la serva del Signore! Avvenga di me quello che hai detto”. E così, il Predestinato per eccellenza, Cristo Gesù “nella pienezza del tempo nasce da donna” (Gal 4, 4).
Ne facciamo memoria con l’immagine dell'”Annunciazione” di Sebastiano Savorelli (1696) nella chiesa dell’Annunziata delle cappuccine di Imola.