Ignazio, avviato alla vita del cavaliere, si convertì durante una convalescenza, quando si trovò a leggere dei libri cristiani. All’abbazia benedettina di Monserrat fece una confessione generale, si spogliò degli abiti cavallereschi e fece voto di castità perpetua. Nella cittadina di Manresa condusse vita di preghiera e penitenza: fu qui che decise di fondare una Compagnia di consacrati. In una grotta prese a scrivere i celebri “Esercizi Spirituali”. Nel 1540 Paolo III approva la “Compagnia di Gesù”; nel 1556, Ignazio di Loyola muore. Gregorio XV lo proclama santo nel 1622.
Ne facciamo memoria con l’immagine di una grande tela seicentesca di ambito emiliano, raffigurante Sant’Ignazio che ha la visione della Trinità, posta nella Chiesa di Sant’Agata di Imola.