Saluto all‘ingresso della B.V. del Piratello – cattedrale di Imola
‘Salve, Madre santa: tu hai dato alla luce il Re, che governa il cielo e la terra per i secoli in eterno’ (Sedulio).
Con queste parole di un antico scrittore cristiano accogliamo festosamente nella Cattedrale l’Immagine della Madonna del Piratello, rivolgendoci alla Madre Santa: madre di Gesù, nostro Signore, e madre nostra. Rivolgendo il saluto alla Beata Vergine, proclamiamo la dignità della donna, in una società che mentre si affanna a rivendicarla manca di coraggio, negando il suo apprezzamento per una donna come Chiara Corbella, la giovane mamma di Roma che un anno fa sacrificò la propria vita perché suo figlio potesse nascere.
‘Tu hai dato alla luce il Re, che governa il cielo e la terra’: tu o Madre hai dato alla luce colui che non pensò a se stesso ma si fece in tutto obbediente al Padre suo, il quale lo ha consegnato per salvare tutti noi. Davanti a Pilato, Gesù il Nazareno affermò che il suo regno non è di questo mondo, non è sullo stesso piano della politica, ma lo rivendicò con chiarezza. E noi suoi discepoli, cittadini del suo ‘regno di giustizia di amore e di pace’ (Prefazio nella Solennità di Cristo Re), non possiamo tacere. Non possiamo negargli la nostra testimonianza davanti ai Pilato di oggi. Mentre nelle piazze delle città e nelle piazze mediatiche cresce il grido della gente che dà sfogo alla sua preoccupazione, mentre la società italiana ed europea vede crescere le proprie divisioni interne, noi ci rivolgiamo a Te, o Madre, a nome di tutti e così facendo superiamo il senso di impotenza e di rabbia, sapendo che le nostre invocazioni non andranno a vuoto.
Noi umilmente ci rivolgiamo ad una donna, chiamandola Mamma, e le diciamo:’Nostras deprecationes ne despicias’, ‘Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova’.
E’ ben per questo che sei venuta qui nella Cattedrale, Madre santa: per raccoglierci attorno a te, per ascoltare le nostre suppliche. Sei venuta però anche per sollecitare le nostre promesse di impegno fattivo a favore della giustizia e della carità. Per uscire dal vago, ne ricordo una: la raccolta di firme nell’ambito della campagna ‘Uno di noi’, per il riconoscimento dei diritti del bambino. Sei venuta perché ci interessiamo fattivamente dell’accesso dei giovani al lavoro mediante una precoce formazione professionale e l’allenamento al sacrificio. Ce lo ha raccomandato il Papa, durante l’udienza generale del Primo Maggio. ‘Aggiungo ‘ egli ha anche detto ‘ una parola su un’altra particolare situazione di lavoro che mi preoccupa: mi riferisco a quello che potremmo definire come il , il lavoro che schiavizza. Quante persone, in tutto il mondo, sono vittime di questo tipo di schiavitù, in cui è la persona che serve il lavoro, mentre deve essere il lavoro ad offrire un servizio alle persone perché abbiano dignità’.
Noi, che siamo deboli e spesso divisi, contiamo su di Te, Madonna del Piratello. Ti siamo venuti incontro, ti abbiamo accompagnato fin qui, al cuore della nostra Chiesa. Accanto a Te ci è più dolce ritrovare la fede dei padri, in questo Anno della Fede, dal momento che tu sei stata proclamata beata perché hai creduto: non perché fossi ricca, non perché fossi ammirata da tutti, ma perché hai creduto.
Ave, Maria!