Ingresso dell‘immagine della Beata Vergine del Piratello – cattedrale di Imola

«A che debbo che la madre del mio Signore venga da me?» (Lc 1, 43).

La commozione religiosa con la quale Elisabetta, ispirata dallo Spirito Santo, accolse la visita della giovane cugina si rinnova questa sera, davanti all’immagine della Beata Vergine che conosciamo come Madonna del Piratello, perché sappiamo che la nostra buona Madre è attenta a noi come singoli e soprattutto alla comunità da noi formata. Maria non può lasciare passare questa occasione che ci trova ben disposti, sostenuti dalla tradizione, dall’esempio che ci hanno lasciato i nonni, i genitori, i fratelli di fede più ferventi e più formati – e sopratutto i nostri anziani sacerdoti. Dunque Maria viene realmente a visitarci, nella misura in cui ci trova ben disposti. In verità, è lo Spirito Santo che agisce in lei, oggi come al momento dell’annunciazione – e prolunga così l’evento dell’incarnazione del Verbo. Solo che ora la maternità divina di Maria, che concepì per opera dello Spirito Santo si estende dentro di noi, entrando nella storia personale di ciascun credente che si pone in atteggiamento di sintonia con lei.

La storia della devozione degli imolesi alla Madonna ricorda quest’anno il terzo centenario dell’incoronazione aurea dell’immagine, come ci verrà raccontato fra poco. Sia questa ricorrenza un motivo di riscoperta e maturazione della devozione popolare.

Siamo al termine della giornata, non ci troviamo in condizione di recepire altro degli eventi della salvezza. Limitiamoci ad imitare Maria in un altro suo tipico atteggiamento: riponiamo e conserviamo nel nostro cuore quanto appena intuito e disponiamoci alla docilità nei confronti dello Spirito Santo. Sarà lui nei giorni delle Rogazioni a condurci verso quella salvezza che ora abbiamo appena evocato e che non può riguardare soltanto la dimensione spirituale e ultraterrena, ma dovrà incidere anche sulle condizioni di vita attuali, sulle realtà sociali, sulla condivisione dei beni materiali, sul futuro dell’Europa.

Torniamocene alle nostre case con questa fiducia e con il proposito di riunirci nuovamente attorno alla cara immagine, nei prossimi giorni. Non prima però di aver ricevuto da parte del Padre, attraverso il Figlio, nello Spirito Santo, la benedizione apportatrice di pace e conforto. Ci uniamo così a papa Francesco, oggi pellegrino di pace in Terra Santa.