Saluto all’ingresso dell’Immagine della B.V. del Piratello – cattedrale di Imola

Cara immagine che ci richiami il volto di Maria, il suo ascolto, la sua preghiera, la sua maternità: bentornata in questa cattedrale! Forse mai come questa sera abbiamo scrutato i tuoi lineamenti, ansiosi come siamo di verificare che non siano stati alterati dallo sfregio che hai subito e dall’amorevole restauro che ti ha reintegrato.

Cara immagine nella quale la nostra comunità si rispecchia e attorno alla quale i suoi membri si confermano nell’amicizia civica come nella fratellanza cristiana. Quante grazie rievochi, quante gioie esse hanno provocato, quante lacrime hanno fatto spuntare negli occhi che ti fissavano.

I bambini ti guardano assorti mentre ci pongono domande serie sulle nostre convinzioni, sui nostri progetti, sul loro avvenire. A noi adulti, che spesso non abbiamo idee chiare, suggerisci tu la preghiera insistente, perché ci mettiamo in ricerca e non eludiamo le risposte avute. Il tuo ingresso nella cattedrale – per restarvi un’intera settimana e dare modo a ciascuno di guardarti – avviene nell’anno giubilare della Misericordia e al termine della giornata che il mondo civile dedica alla promozione del lavoro umano, dei diritti e dei doveri ad esso collegati.

Beata Vergine, Madre di Misericordia, questa circostanza ci fa pensare alla tua premura perché il lavoro non manchi, perché venga svolto in libertà e non degradandolo, perché i giovani vengano educati e allenati tempestivamente ad esso. Sì, ci commuove il pensiero che tu sei realmente madre ricca di premura per tutti gli imolesi, ma specialmente per gli adolescenti e i giovani. È proprio della loro età rendersi progressivamente autonomi dai genitori, mettendosi alla prova, facendo esperienze di gruppo ed entrando in nuovi ambienti, tra cui gli ambienti di lavoro. Assecondare le loro aspirazioni non significa però abbandonarli a sé stessi privi di competenze, di principi morali, di affetto.

Una male intesa emancipazione ha indebolito le famiglie e intere generazioni giovanili. Mentre si fa strada la consapevolezza che “occorre ricostruire l’umano”, i giovani non possono aspettare. Davanti a te, immagine materna, assumo a nome della diocesi e di tutto il popolo imolese l’impegno di promuovere un sistema formativo più adeguato, più integrato, più personalizzato. Merita veramente mettersi idealmente tutti attorno ad un tavolo e affrontare insieme il tema del lavoro, che non si riduce al posto né al contratto di lavoro, ma presuppone la volontà di contribuire con la propria fatica e creatività al bene comune.

Ci poniamo sotto il tuo sguardo, Beata Vergine del Piratello: sii tu a guidarci nella mobilitazione di tutte le energie e le risorse necessarie. Ciascuno dei nostri giovani senta che c’è bisogno di lui e che merita spendersi per la comunità umana, a cominciare da quella nella quale si è stati educati.