Domenica 21 ottobre si è svolta la seconda edizione del Mercato di Palazzo Monsignani, ideato e promosso dall’Istituito diocesano per il sostentamento del clero. Il cortile della storica struttura ha ospitato quasi una ventina di espositori provenienti da tutto il territorio diocesano. I prodotti  coltivati e trasformati con cura e passione dagli agricoltori locali sono stati apprezzati dal pubblico che attraverso gli acquisti fatti ha sostenuto direttamente i sacerdoti. Lo scopo dell’Istituto è, infatti, raccogliere soldi per aiutare i religiosi così da liberare i fondi dell’8xMille che possono essere destinati ad altre attività.
Davide Martini, direttore dell’Istituto diocesano sostentamento clero, traccia un bilancio della giornata: «Siamo molto soddisfatti della giornata sia noi dell’Istituto che gli espositori. Il buon afflusso di visitatori ed i commenti positivi ricevuti sono lo stimolo per cominciare fin da ora a pensare ad una prossima edizione del mercato degli affittuari dell’Istituto diocesano che, a fine giornata, hanno devoluto la somma di 300 euro, come offerte per i nostri sacerdoti. Il mercato di Palazzo Monsignani nasce infatti con la particolarità di un acquisto che ha la doppia finalità di sostenere l’agricoltura locale ed i 35mila sacerdoti impegnati ogni giorno a diffondere i valori del Vangelo in Italia e nel Terzo Mondo. Una spesa a chilometro zero davvero intelligente, frutti e valori del nostro territorio».
Contenti per l’edizione appena svolta si comincia già a pensare alla prossima. L’idea, infatti, sarebbe quella di allargare i confini territoriali e coinvolgere istituti di altre diocesi. Sia in Romagna che in Emilia è stato molto apprezzato il tentativo fatto in questi due anni a Imola e lavorare insieme potrebbe essere lo stimolo per raccogliere cifre importanti e aiutare, sempre di più, i sacerdoti.
1 mese, 1 comunità, 1 prete
Cosa accadrebbe se per un mese una comunità parrocchiale dovesse farsi carico del sostentamento del proprio parroco? Saranno venti le comunità parrocchiali in diocesi coinvolte per tutto il mese di novembre per tentare di dare una risposta al quesito. Una sfida che significa recuperare una somma variabile dai 900 ai 1.100 euro, a seconda dell’anzianità e degli incarichi ricoperti dal proprio parroco, attraverso la raccolta di offerte per i sacerdoti. Sul prossimo numero de Il Nuovo Diario Messaggero saranno delineati tutti i dettagli sull’iniziativa promossa dal nostro Istituto diocesano sostentamento clero e dal Servizio “Sovvenire” diocesano.
«L’esperienza dello scorso anno, seppure limitata a sole dieci parrocchie – continua Martini -, è stata estremamente positiva portando la nostra diocesi ad ottenere il più ampio aumento di offerte in Italia, pari al +65% (+2,6% del dato nazionale) ed attestandosi come la più virtuosa del belpaese, grazie al raggiungimento del miglior rapporto offerenti/abitanti – pari ad una offerta ogni 365 abitanti – contro il dato nazionale di un offerta ogni 788 abitanti. Si tratta, tuttavia, di 471 offerte raccolte, su di una popolazione in diocesi che conta oltre 140mila abitanti con evidenti ampi margini di miglioramento».