Preparandomi al Natale 2018, il desiderio che mi accompagna e che trasmetto è di non sentirci degli arrivati, né come singoli né come comunità, perché qualcosa di inedito sta per accadere. Vorrei evitare di ripercorrere schemi ormai abituali e riuscire ad infondere nuova linfa nelle usanze natalizie; vorrei soprattutto incoraggiare il dialogo tra adulti e giovani, come suggerito dalle conclusioni del recente Sinodo dei Vescovi. Guardandosi attorno, non si può evitare la sensazione di venire superati dagli eventi e di rincorrere il vertiginoso cambiamento in atto. Mi accorgo però che, mentre cerco di prenderne atto senza ripiegarmi su me stesso, senza sottrarmi alla sfida, comincio a prendere confidenza con le novità. Le istituzioni educative della Chiesa, in particolare, cercano di accogliere tutti i giovani, indipendentemente dalle loro scelte e dalla loro provenienza. L’azione educativa della Chiesa è generalmente apprezzata anche dai non cristiani, come forma di autentica promozione umana, in un ambiente sociale plurale e spesso instabile. “Dio non è morto” è il titolo di un nuovo film, proiettato alcune sere fa nella sala Don Fiorentini.
In effetti, si assiste ad una sorprendente ripresa delle domande su Dio, nei momenti e negli ambienti più disparati; ed è prevedibile che siano laceranti, che dividano. Del resto, è noto che durante il rito della presentazione del neonato Gesù a Gerusalemme, risuonarono come una profezia le parole di un vegliardo, assiduo frequentatore del tempio: “Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione” (Lc 2,34). Certe volte la divisione è costruttiva, perché è nella misura in cui produce chiarezza. Il dialogo richiede coraggio nel parlare, oltre che umiltà nell’ascoltare, con la fiducia che la verità si faccia strada per la sua interna limpidezza.
Penso che nessuno desideri celebrare un Natale melenso, sottotono, politicamente corretto. Allora diamoci una mano, prendiamoci sul serio, scommettiamo insieme su Dio.

Tommaso Ghirelli – vescovo di Imola