Don Matteo Casadio ripercorre, a dieci anni dalla morte, la vita di don Silvio Severi, per anni parroco a Tossignano

Non ho conosciuto don Silvio, solo ne avevo sentito parlare e, fino ad un mese e mezzo fa, lo conoscevo per sentito dire, lo sentivo lontano, estraneo. Preparando questo anniversario e leggendo la sua vita, l’ho scoperto vicino. Ho sentito che siamo in comunione con lui, che lui è ancora legato a questa terra e vuole stare con noi.
Leggendo la sua vita si vede che don Silvio ne ha fatto una lettura spirituale, ha imparato a vedere le opere di Dio. Ad una lettura superficiale sembra che lui racconti ciò che ha fatto, ma non è così: lui racconta cosa ha fatto Dio. Il suo carattere lo portava a mettere la firma sulle cose. Specialmente quando qualcuno si appropriava indebitamente di qualche sua opera, diceva subito: “Questo l’ho fatto io”. Anche nei libri… in tutti c’è il suo timbro. Eppure questo orgoglio non è ingombrante, non nasconde Dio. Anzi, quasi quasi lo rivela di più. Il suo carattere tagliente, irruento, l’energia creativa, la sua dedizione… fanno vedere Dio.
Certo il suo carattere non era facile, urtava con i suoi modi bruschi. Ma sotto a questo c’è qualcosa di più profondo. Tutto questo nel corso della sua vita è stato purificato. Pensiamo soprattutto agli ultimi anni di silenzio… Don Tarcisio nell’omelia del funerale ha detto: “Don Silvio è sempre stato una sorpresa, ma quel suo silenzio finale è stata la sorpresa più grande”. Quel silenzio lo ha purificato. E poi il passaggio attraverso la morte: la morte è una grande purificazione. Ora don Silvio non ha più questi aspetti che hanno ferito tanti. È fuoco, ma non brucia più. E lui vuole essere tra noi questo.
Don Silvio si è nascosto. Noi ricordiamo molto don Tarcisio ed è molto bello. Di don Silvio ricordiamo solo gli aspetti più immediati e superficiali, non l’essenziale. Don Silvio non si impone più, si è nascosto e può essere presente a noi solo se noi ora gli facciamo spazio. Infatti, mentre parlavo di lui il microfono ha smesso di funzionare… Se ne può parlare solo sottovoce.
È quindi con grande gioia e con gratitudine a Dio che noi oggi lo ricordiamo, mentre ricordiamo le grandi opere di Dio.
Don Matteo Casadio