Chiara, della nobile famiglia degli Offreducci, conquistata dall’esempio di Francesco, fugge da casa per raggiungerlo alla Porziuncola. Il santo le taglia i capelli e le fa indossare il saio francescano, per poi condurla al monastero benedettino di San Paolo, a Bastia Umbra, dove il padre tenta invano di persuaderla a ritornare a casa. Rifugiatasi nella Chiesa di San Damiano, fonda l’Ordine femminile delle “povere recluse”, poi Clarisse, di cui è badessa e dove Francesco detta una prima Regola. Sarà Chiara successivamente a scrivere la Regola definitiva, chiedendo ed ottenendo da Gregorio IX il “privilegio della povertà”. Erede dello spirito francescano, che si preoccupa di diffondere, si distingue per il culto verso il Santissimo Sacramento, che salva il convento dai Saraceni nel 1243.
La ricordiamo con l’immagine della tela del bolognese Alessandro Guardassoni sec. XIX, raffigurante la “Madonna immacolata, santa Chiara, san Girolamo, san Francesco d’Assisi e san Ludovico da Tolosa” nella parrocchiale di San Michele Arcangelo in Tossignano.