Sarà svelato solamente venerdì 16 agosto, giorno della ricorrenza di san Rocco, il nuovo altare dedicato al santo pellegrino francese nella chiesa di San Prospero a Sassoleone.
L’altare sarà impreziosito da un quadro di Giancarlo Bonzi, ingegnere «però molto valente nel disegno» assicura il parroco don Angelo Figna.
L’opera rappresenta un rinnovo della devozione al santo della frazione di Casalfiumanese: nell’antica chiesa, andata distrutta il 24 settembre 1944 in seguito ad un bombardamento (in cui perse la vita anche il parroco don Settimio Patuelli), erano infatti presenti un quadro raffigurante il santo e una terracotta, unica superstite degli antichi arredi della chiesa.
L’altare sarà benedetto dal vescovo di Imola, monsignor Giovanni Mosciatti, dopo la santa messa delle 18 celebrata proprio dal vescovo.

Su Il Nuovo Diario Messaggero in edicola questa settimana uno speciale di due pagine per conoscere la storia completa della chiesa di Sassoleone e del culto di san Rocco.

Chi era san Rocco?. Rocco di Montpellier, universalmente noto come san Rocco, è stato un pellegrino francese il cui culto si è diffuso in tutta Europa nel medioevo. La sua agiografia narra che diventò famoso durante un pellegrinaggio in Italia quando guarì svariate persone dalla peste che in quel periodo stava flagellando la penisola. San Rocco è riconoscibile nell’iconografia cristiana perché sempre rappresentato come un uomo con capelli e barba lunghi, recante in mano un bastone, cappello e mantello sulle spalle, una zucca, una conchiglia per bere e un cane accovacciato ai suoi piedi.  I recenti aggiornamenti liturgici gli riconoscono il patronato contro le malattie contagiose ed è considerato il santo patrono degli animali, specialmente dei cani.