Nato dalla famiglia senatoriale degli Anici, alla morte del padre Gordiano fu eletto giovanissimo prefetto di Roma. In seguito monaco e abate del monastero di Sant’Andrea sul Celio, dopo l’elezione al pontificato ricevette l’ordinazione episcopale il 3 settembre 590. Nonostante la malferma salute, esplicò una multiforme e intensa attività nel governo della Chiesa, nella sollecitudine caritativa, nell’azione missionaria. Autore e legislatore nel campo della liturgia e del canto sacro, elaborò un Sacramentario che porta il suo nome e costituisce il nucleo fondamentale del Messale Romano. Lasciò scritti di carattere pastorale, morale, omiletico e spirituale, che formarono intere generazioni cristiane.
Ne facciamo memoria con l’immagine della pala con “San Gregorio Magno libera dal Purgatorio un’anima” (ambito imolese 1674) nella Chiesa parrocchiale di San Gregorio Magno di Casalfiumanese.