Vissuta a Siracusa, sarebbe morta martire sotto la persecuzione di Diocleziano. Gli atti del suo martirio raccontano di atroci torture inflittele dal prefetto Pascasio, che non voleva piegarsi ai segni straordinari che – attraverso di lei – Dio stava mostrando. Proprio nelle catacombe di Siracusa è stata ritrovata un’epigrafe marmorea del IV secolo, che è la testimonianza più antica del suo culto. Già nel 384 sant’Orso le dedicava una chiesa a Ravenna, papa Onorio I poco dopo un’altra a Roma. Oggi la santa è venerata in tutto il mondo. A Imola si fa festa grande nella chiesa di San Lorenzo in San Carlo, nella quale vi è un altare a lei dedicato.
Ne facciamo memoria con l’immagine della grande tela che raffigura la martire insieme alla Madonna con Gesù Bambino, san Francesco, san Lorenzo, san Paolo e san Giovanni Battista (ambito bolognese, sec. XVI), nella Chiesa di San Giacomo Apostolo Maggiore di Lugo.

 

MV