Consacrato sacerdote a Praga e divenuto predicatore di corte di re Venceslao, fu confessore della regina Giovanna di Baviera. Il re, sospettoso nei riguardi della moglie, si rivolse a Giovanni per conoscerne le confessioni, ma ricevette un rifiuto a rispondere. Nonostante le minacce, Giovanni si mostrò inflessibile: tale fermezza lo condannò, nel 1383, ad essere gettato nella Moldava.

Ne facciamo memoria con l’immagine di una tela settecentesca di ambito bolognese nella Chiesa di Sant’Agata di Imola.

MV