Vincenzo, dotto frate domenicano, insegnante di teologia e filosofia, nei primi anni dello scisma d’Occidente collabora con il cardinale aragonese Pedro de Luna, futuro Benedetto XIII, che opporrà il suo veto all’elezione di un papa unico. Sarà poi proprio lo stesso Vincenzo ad annunciare a Benedetto XIII che il regno d’Aragona non lo riconosceva più come papa, compiendo un passo importante per la riunificazione della chiesa, che avverrà nel 1417. Spagna, Savoia, Delfinato, Bretagna, Piemonte lo ricorderanno a lungo come vigoroso predicatore in chiese e piazze: vent’anni di predicazione, milioni di ascoltatori raggiunti dalla sua parola viva. La morte non poteva che coglierlo in viaggio: a Vannes, in Bretagna. Fu proclamato santo nel 1458 da papa Callisto III.

Ne facciamo memoria con la grande tela di Ercole Graziani jr. (Bologna, 1688 – 1765), nella Chiesa di San Domenico di Imola.

MV