«Quando ebbe lavato loro i piedi riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: “Capite quello che ho fatto per voi?”». Capite quello che è accaduto? Il Signore ha dato tutto sé stesso per noi. Abbiamo ascoltato nella grande lettura dell’Esodo che c’è un momento in cui quel sangue sugli stipiti e gli architravi delle porte, quel sangue dell’agnello, libera e permette al popolo di essere liberato, quel sangue è Cristo per noi. È Cristo che sulla croce da tutto sé stesso per noi. Capite quello che ho fatto per voi? E si piega fino a lavarci i piedi. Noi ci rendiamo conto della nostra indegnità e del nostro peccato ma come Gesù dice a Pietro «Se io non compio questo tu non avrai parte con me». Occorre cedere a questa misericordia di Cristo, cedere a questo Amore per noi, cedere a questo suo lavarci i piedi.

Che il Signore ci doni la grazia di poter vivere anche noi questo stesso gesto in quella carità che non finisce verso i nostri fratelli. Il Signore è presente, Lui è qui, con il suo corpo e sangue Egli si rende presente ogni istante, ogni momento della nostra vita. Com’è grande ripercorrere in questi giorni così drammatici questa Passione, Morte e Resurrezione del Signore.

Pur dentro questa condizione che viviamo ringrazio il Signore che ci permette di vivere questa essenzialità, come ci ricordava il Papa venerdì scorso, di poter vivere l’essenzialità di questi gesti e di questi momenti così da poterne capire la portata. Non ci è tolto qualcosa per niente, noi siamo chiamati a vivere la profondità del Mistero. Ma provate a pensare cosa vuol dire Cristo che da solo vive il grande mistero della sua morte. Tutti fuggirono. Cosa

vuol dire vivere questa solitudine. Ma Lui non è mai solo perché il Padre è con Lui e così anche noi possiamo vivere questa stessa compagnia di Cristo presente qui e ora.

Mi ha molto colpito come in questi giorni tanti desiderano poter ricevere la comunione con il Signore. Guardate che questo desiderio è veramente una cosa grande perché ci purifica e ci rende ancora più degni e desiderosi del dono del Signore. Ma noi non rinunciamo perché questa comunione spirituale non è un di meno, non è l’alternativa alla comunione sacramentale ma è proprio il suo frutto. Dovremmo sempre, dovunque, vivere questa comunione spirituale con Cristo, questa familiarità con Lui ogni giorno, ogni istante, perché è per questo che ci è donata l’Eucarestia e tutti i sacramenti, perché Lui è qui, Lui è presente. Vi leggo questa bellissima frase del grande Guglielmo di Saint Thierry del XII secolo: «Se allora tu vuoi, e lo vuoi veramente, ad ogni ora del giorno e della notte, Lui è a tua disposizione. Ogni volta che, in memoria di colui che ha sofferto per te, ti lasci pervadere l’animo da questo evento con tutta la tua pietà e la tua fede, tu mangi il suo corpo e bevi il suo sangue; e per tutto il tempo che con amore rimani in Lui ed Egli per opera della sua santità e della sua giustizia rimane in te, sei annoverato come parte del suo corpo e come una delle sue membra».