L’Angelo disse alle donne «Se cercate Gesù, il crocifisso, non è qui». Non è qui, rinchiuso nel sepolcro, non è qui schiavo della morte come tutti gli uomini, non è qui. Egli è vivo, è risorto. Egli è vivo, è qui. Ed è questo l’annuncio della grande Pasqua, è questo l’annuncio che risuona da secoli, che risuona nella coscienza di ogni uomo, che risuona in ogni angolo della Terra. Gesù è qui. Egli è vivo, è risorto. Egli è vivo e cambia il cuore dell’uomo, non siamo più sepolti nella morte. L’ultima parola sulla vita non è più la morte, egli è qui ed è risorto. Egli è vivo e cambia la nostra vita. Ma come potremmo noi essere afferrati da questo mistero? Come potremmo anche noi risorgere a vita nuova come tutte le letture ci hanno proclamato questa notte? Come potremmo noi? Ecco ci è stato dato un dono incredibile, siamo stati afferrati da Cristo nel battesimo. Questa notte, questa grande veglia pasquale è il momento in cui noi facciamo memoria del nostro battesimo, in cui avviene il miracolo profondo di Cristo che ci afferra a sé e ci fa una cosa sola con Lui e così sepolti nella morte risorgiamo con Lui. Il destino di Cristo è il nostro destino, siamo chiamati a vita nuova. Ecco perché il Signore ci chiede di vivere da risorti, vivere ogni giorno e ogni istante da risorti.

Domandiamo al Signore che questo annuncio di questa notte risuoni nelle nostre case in questi momenti così grandi e terribili della nostra storia dove sembra che la notte prevalga, che il Signore pronunci ancora una volta quel «Non temete», io sono risorto, sono vivo e vengo per salvarvi, perché voi possiate con me risorgere a vita nuova. Che il Signore compia questo grande mistero e ci renda testimoni fedeli e gioiosi di Cristo risorto, ci renda testimoni gioiosi della Pasqua del Signore