Nella celebrazione del 1° maggio, festa di San Giuseppe lavoratore, il vescovo emerito della Diocesi di Imola monsignor Tommaso Ghirelli ha concelebrato la santa messa insieme al cardinale Zuppi presso la sede di Cotabo (Cooperativa tassisti bolognesi) a Bologna. Riportiamo di seguito l’omelia che monsignor Ghirelli ha tenuto per l’occasione. Il nostro vescovo emerito, prima nel suo sacerdozio e poi durante l’episcopato imolese, ha sempre prestato molta attenzione al mondo del lavoro. È stato vicerettore del seminario Onarmo dal 1969 al 1985 e vicario episcopale per il mondo del lavoro dal 1979 al 1985. Nel 1986 è diventato direttore dell’Istituto Santa Cristina e nel 1990 anche della annessa scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico. Dal 1988 è stato delegato regionale per l’Emilia Romagna della Pastorale sociale e del lavoro.

Prima di tutto occorre chiedersi il senso della festa del lavoro in una circostanza come questa. O è la festa delle conquiste sociali che sono state realizzate, che però sentiamo vacillare, oppure il lavoro è qualcosa di più grande e che, al di là delle vicissitudini nelle quali siamo immersi, conserva valore e ci dà motivo di gioia e di riscoperta della nostra dignità. Ecco ciò che è.
Se non ci fosse il lavoro non ci sarebbe neanche l’umanità: è un aspetto qualificante della vita umana ed è un legame potentissimo con Dio. Non lo richiamiamo spesso, anzi ci sembra che Dio sia fuori luogo rispetto alla tematica del lavoro, ma in realtà l’uomo è chiamato da Dio al lavoro e collabora con lui, indipendentemente dal fatto che se ne renda conto o meno. Questo è il motivo più profondo della festa del 1° maggio. Motivo che non esclude gli altri ma li richiama e definisce meglio. Per questo sentiamo il bisogno di ricorrere all’intercessione dei santi, in particolare di San Giuseppe; perché come egli è stato esemplare nel vivere il lavoro e trasmetterne l’abilità al Figlio di Dio che gli era stato affidato, così interceda per noi e ci sia veramente amico.
Faccia sì che, non solo possiamo avere il lavoro, ma possiamo svolgerlo con dignità e solidarietà aiutandoci e non ostacolandoci gli uni con gli altri.

Mons. Tommaso Ghirelli 
Vescovo emerito della Diocesi di Imola