Quest’anno la Beata Vergine del Molino festeggia un anniversario particolare. Quest’anno sono 525 anni da quel lontano giorno di maggio in cui ebbe origine il culto alla Madonna, come riporta la cronaca del tempo del notaio lughese Gian Battista Bolognesi. “Sono dei piccoli pastori che trovano l’immagine a pezzi in un luogo malfamato. L’aggiustano, come possono. Le costruiscono un rozzo tabernacolo e mentre recitano le loro preghiere La vedono rifulgere di una luce tutta particolare e come rimessa a nuovo, quale era uscita dalla fornace”. (monsignor Giuseppe Fabiani).
Il 1496 è lontano ma il popolo lughese rinnova la devozione per la Sua Madonna durante le Rogazioni che prenderanno il via sabato 8 maggio (il programma completo è riportato sotto).
Molte sono le novità, anche per l’emergenza sanitaria in corso: a partire dal trasporto dell’Immagine, con un auto-corteo che prevede percorsi più lunghi per arrivare a salutare un numero maggiore di famiglie rispetto agli anni passati.
Le celebrazioni avranno inizio dalla chiesa di san Giacomo con una preghiera alla presenza del vescovo diocesano monsignor Giovanni Mosciatti. Nei giorni seguenti l’Immagine verrà accolta da tutte le altre parrocchie della città, dove ognuna organizza per le proprie vie una pellegrinazione in auto. Sempre in questa forma privata la Beata Vergine visiterà l’ospedale Umberto I, la Casa della Carità e la Casa don Carlo Cavina.

Il 15 maggio, festa di Sant’Ilaro patrono di Lugo, il vescovo celebrerà la messa alla presenza dell’Immagine nella chiesa del Carmine. La settimana delle Rogazioni si concluderà con i festeggiamenti per l’anniversario di ordinazione sacerdotale di Monsignor Carlo Sartoni nella chiesa di Santa Maria il 16 maggio. Il 17 maggio la Beata Vergine farà ritorno al santuario dove sarà accolta dal canto mariano.
I fedeli non potranno seguire l’immagine durante la peregrinatio mariae, ma sono invitati ad accogliere la Sua benedizione rimanendo alle finestre o all’ingresso delle proprie case, unendosi con il cuore nella preghiera e nel dialogo amorevole con la Madre.