In questo periodo così drammatico, di fronte alla malattia che colpisce sempre più da vicino e alle difficoltà anche economiche, affiorano dal fondo di noi stessi domande profonde. Quante volte, di fronte ad esse, può dominare in noi la paura! La paura del nulla. La paura che, in fondo, niente valga la pena, perché tutto finisce. Quando la fatica sembra vincere, quel che aiuta è avere qualcuno, un amico al nostro fianco, una voce sicura. Anche nella circostanza della pandemia che stiamo attraversando abbiamo bisogno di rintracciare quella presenza e quella voce, che non ci tolgono la fatica, ma ci permettono di viverla lietamente, con speranza. L’arrivo della Madonna e la settimana di Rogazioni cioè di preghiera, di domanda, sono veramente un segno che il Signore può ridestare la nostra speranza. Il VII centenario della morte di Dante che celebriamo quest’anno ci invita a guardare a Maria. Fra tutte le genti dell’universo Lei è la sorgente continua della speranza. “Se’ di speranza fontana vivace” scrive Dante nel grande inno del XXXIII del Paradiso. Senza speranza, infatti, non esiste possibilità di vita. Tra i mortali Tu sei di speranza fontana vivace. La figura della Madonna è proprio la figura della speranza, la certezza che anche dentro i drammi del nostro tempo Lei è la sorgente di acqua che si sente, che va giorno e notte, notte e giorno. La Madonna ci rivela che la nostra vita, nella prova come nella consolazione, ha un senso infinitamente più grande. In fondo il vero pericolo che incombe sulla vita non è la minaccia della morte, ma la possibilità di vivere senza senso, di vivere senza essere tesi ad una pienezza più grande della vita e ad una salvezza più grande della salute. Questi giorni allora sono per tutti un’occasione di stare davanti al Mistero, riconoscendo che il Signore, proprio ora, ci viene incontro in mezzo alla tempesta delle circostanze e delle nostre angosce, rinnova il dono della sua presenza amica e sconfigge la nostra fragilità piena di timore. In questo tempo così difficile Tu o Maria, sei di speranza fontana vivace. Ogni giorno, per ciascuno di noi.

Mons. Giovanni Mosciatti,
vescovo Diocesi di Imola