Oggi, 23 luglio, il Proprio della Chiesa imolese ricorda uno dei santi che più di tutti hanno contribuito alla diffusione del Cristianesimo nella nostra regione, nonché patrono dell’Emilia-Romagna: sant’Apollinare.
Originario di Antiochia, fu il primo vescovo della città imperiale di Ravenna, forse incaricato dallo stesso apostolo Pietro di cui si dice fosse stato discepolo. Si dedicò all’opera di evangelizzazione dell’Emilia-Romagna, per morire infine martire, come vuole la tradizione. Le basiliche di Sant’Apollinare in Classe e Sant’Apollinare Nuovo sono luoghi privilegiati in cui se ne tramanda la memoria.
Simmaco (498-514) ed Onorio I (625-638) favorirono la diffusione del culto al santo anche a Roma, mentre il re Clodoveo gli dedicò una chiesa presso Digione. Una chiesa era a lui dedicata anche a Bologna nell’area del Palazzo del Podestà: demolita nel 1250, il cardinale Lambertini gli dedicò un altare nella cattedrale.
Anche in Diocesi di Imola diverse chiese sono dedicate alla memoria del santo: Sant’Apollinare in Castelpagano di Casola Valsenio, Bergullo a Imola e la pieve di Cantalupo in Sasso Morelli. A lui è intitolato l’Istituto superiore di scienze religiose in Forlì
Sant’Apollinare è considerato oltre che patrono di Ravenna anche dell’Emilia-Romagna.
(Nella foto sopra: particolare del dipinto di Angelo Gottarelli (1791), che lo raffigura insieme a san Carlo Borromeo, san Cosma, san Donato e  san Terenzio, posto nella cattedrale di Imola
Nella foto sotto: la suddetta opera nella sua interezza)