Il 6 settembre (nelle modalità riportate nel volantino sotto) riprendono gli incontri di meditazione bibliche che lo scorso anno videro 98 iscritti come partecipanti. Tema di quest’anno sarà la voce dei profeti e in particolare quella del profeta Elia. È uno dei più grandi personaggi della Bibbia, uno dei più misteriosi. Compare all’improvviso da un villaggio di Tisbe, una terra al di là del Giordano. Il nome Elia significa “Il Signore è il mio Signore”, o anche “Yhwh è Dio”. Il nome evoca zelo, passione, amore per la Parola e per il monoteismo di Dio. I padri della Chiesa, da Agostino a Girolamo, Gregorio di Nazianzo, Gregorio di Nissa e Giovanni Crisostomo, ne esaltano le virtù e lo additano come maestro di santità. Sant’Agostino lo propone come immagine di Cristo. Come Gesù digiunò 40 giorni e notti, Elia si levò come il fuoco ardente di zelo per la gloria di Dio predicando e richiamando i peccatori a penitenza e annunziando loro le vie della giustizia e della santità. Il vescovo di Ippona non manca di ricordare la fine gloriosa del profeta. Come il figlio di Dio, Elia richiamò alla vita i morti e fu eletto simbolo della sua ascensione essendo stato rapito al cielo sopra un carro trionfale. Per Girolamo, Paolino di Nola, Giovanni Crisostomo, Cassiano, Ruperto e Pietro Damiani, Elia è il modello della vita monastica. Il Catechismo della Chiesa cattolica presenta Elia come modello di vita cristiana, di ricerca e di passione per Dio; lui, Elia, «è il padre dei profeti, della generazione di coloro che cercano Dio, che cercano il suo volto» (CCC, 2582).