Quando Agnese, nata a Roma da illustre famiglia cristiana, era ancora dodicenne, scoppiò una persecuzione e molti furono coloro che abiurarono. La giovane, che aveva deciso di offrire a Dio la sua verginità, fu denunciata come cristiana dal figlio del prefetto di Roma, invaghitosi di lei e respinto. Esposta nuda al Circo Agonale, un uomo che cercò di avvicinarla morì ancor prima di poterla sfiorare e, subito dopo, miracolosamente risorse per intercessione della santa. Gettata nel fuoco, questo si estinse per le sue orazioni, fu allora trafitta con colpo di spada alla gola, nella stessa maniera riservata agli agnelli: nell’iconografia, infatti, la santa è raffigurata insieme ad un agnello, simbolo di purezza e sacrificio.
Ne facciamo memoria con l’immagine di un piccolo dipinto seicentesco di ambito emiliano custodito nel Museo parrocchiale di Castel Bolognese.