Dopo il periodo natalizio riprendono in cattedrale, anche nel 2022, le iniziative in programma per l’anno giubilare in occasione del 750esimo anniversario della dedicazione della basilica a San Cassiano martire. Domenica 23 gennaio con la messa delle 18 presieduta in duomo dal vescovo di Imola monsignor Giovanni Mosciatti si celebra la domenica della Parola.

Di che cosa si tratta? Con la lettera apostolica Aperuit illis del 30 settembre 2019 papa Francesco ha istituito per tutta la Chiesa la domenica della Parola di Dio, fissandola – secondo il calendario liturgico romano – alla III domenica del tempo ordinario. «Non si tratta di una mera coincidenza temporale: celebrare la domenica della Parola di Dio esprime una valenza ecumenica, perché la Sacra Scrittura indica a quanti si pongono in ascolto il cammino da perseguire per giungere a un’unità autentica e solida» scrive il papa nel motu proprio. Sarà un momento particolarmente adatto «a rafforzare i legami con gli ebrei e a pregare per l’unità dei cristiani». Lo scopo di questa domenica, dunque, è quello di promuovere la celebrazione, la riflessione e la divulgazione della Parola di Dio. Non è un caso che sia consigliata in questa domenica la celebrazione del rito del lettorato o l’affidamento di un ministero simile, per richiamare l’importanza della proclamazione della Parola di Dio nella liturgia. Questi erano anche i piani della Diocesi di Imola ma, date le circostanze pandemiche, è stato deciso di posticipare il momento del rito.
Per l’occasione la Conferenza Episcopale Italiana ha messo a disposizione dei parroci e dei fedeli un sussidio pensato appositamente per la domenica della Parola. Nell’introduzione al testo monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei, si esprime con queste parole: «Nella stagione che la Chiesa italiana sta attraversando: quella della ripartenza dopo la fase acuta della pandemia da Covid-19, abbiamo l’occasione di rimettere al centro la persona, prima ancora dei programmi e dei piani pastorali. La nostra Chiesa ha bisogno più che mai di persone mature nella fede, formate alla scuola della Parola di Dio, che si spendano quotidianamente per raccontare agli altri con gesti e parole cosa significa godere dell’amicizia del Dio di Gesù Cristo. È questa la ragione per cui il sussidio del 2022 ha come tema proprio la testimonianza. La Sacra Scrittura presenta una galleria ricchissima di testimoni della fede: si tratta di persone vere, segnate anche dalla fatica di credere, che però hanno vissuto fino in fondo il proprio rapporto con il Signore».