Nato a Venezia nel 1486, intraprese la carriera militare. Nel 1511, in prigionia, maturò la vocazione. Consacratosi a Dio nel 1518, si prodigò in una carestia e in un’epidemia di peste a Verona, Brescia, Como e Bergamo. Qui, nel paesino di Somasca, nacque l’ordine dei Somaschi. Essi intuirono il ruolo di promozione sociale delle scuole e ne aprirono di gratuite con un metodo pedagogico innovativo. Morì di peste nel 1537, mentre assisteva dei malati. Santo dal 1767, dal 1928 è patrono della gioventù abbandonata.
Ne facciamo memoria con una bella stampa del 1767 – anno della canonizzazione – incisa da Giovanni Fabbri da un dipinto di Giacomo Alessandro Calvi, che lo raffigura in gloria. La trovate nella raccolta del Capitolo Cattedrale di Imola.