Visse nel III secolo dedicandosi completamente all’apostolato. Durante un massacro di cristiani fu catturata: per la sua determinazione e il coraggio dimostrato la minacciarono di bruciarla viva. San Dionigi narra che la vergine Apollonia temendo di non avere le forze per sopportare una simile tortura si gettò nel fuoco di sua spontanea volontà.
Invocata in tutti i malanni e dolori dei denti, il suo attributo iconografico è una tenaglia che abbranca un dente.
Ne facciamo memoria con il bel dipinto di ambito reniano che ne raffigura il martirio, acquistato dall’arciprete don Beltrandi dall’antiquario bolognese Manzini negli anni Venti del Novecento, nella parrocchiale di Toscanella.