Rifiutato da alcuni ordini per “la sua poca letteratura” (aveva dovuto abbandonare la scuola per povertà e malattia), Giuseppe Maria Desa venne accettato dai Cappuccini e dimesso per “inettitudine” dopo un anno. Accolto come Terziario e inserviente nel conventino della Grotella, riuscì a diventare sacerdote. Giuseppe levitava da terra per le continue estasi, così per decisione del Sant’Uffizio venne trasferito di convento in convento fino a quello di San Francesco in Osimo. Giuseppe da Copertino ebbe il dono della scienza infusa e seppe accettare la sofferenza con estrema semplicità. Beatificato il 24 febbraio 1753 da Benedetto XIV, fu santo il 16 luglio 1767 per mano di Clemente XIII.
Ne facciamo memoria con l’immagine di una piccola terracotta settecentesca che lo raffigura, riconducibile alla bottega di Angelo Gabriello Piò. Proviene dalla Chiesa del Pio Suffragio di Lugo ed è esposto in permanenza nella raccolta del Museo Diocesano di Imola.